Mostra d’arte contemporanea
mi FIDO di TE
la donna oggi fra glorificazione e violenza
a cura di Caterina Randazzo
Effetto Arte Gallery, Palermo – via L. Ariosto, 19
25 novembre – 29 dicembre 2018
Il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, si svolgerà, alle 17.30, nelle sale della Effetto Arte Gallery di Palermo, l’inaugurazione della mostra Mi fido di te.
Una mostra dedicata alle donne, che muovendo dal tema della violenza, si allarga ad affrontare la tematica femminile, come discorso culturale ed emozionale.
Lo scopo è quello di sensibilizzare il pubblico su questioni importanti come stalking, discriminazioni, femminicidi, maltrattamenti e diffondere, attraverso l’arte, la cultura del rispetto.
Mi fido di te dunque, porterà in primo piano il tema attualissimo della violenza di genere, ma al tempo stesso omaggerà la donna in tutte le sue forme e vesti: perché mamma, moglie o donna in carriera, lei è l’emblema della vita, della forza, della bellezza, icona dell’arte di tutti i tempi e va sacralmente rispettata.
È innegabile che il mondo ha fatto enormi passi su temi importanti come la parità dei sessi, l’emancipazione femminile e il ruolo della donna nella società e in coppia. Ancora oggi, sono troppe le donne che continuano a subire discriminazioni e violenze, la cronaca infatti ci parla sempre più di casi di maltrattamenti, femminicidi, amori malati, violenze domestiche e discriminazioni sociali, spesso operati da chi, invece, istituzionalmente o biologicamente, quelle donne dovrebbe amarle e proteggerle.
La mostra si pone dunque come lavoro culturale per dire basta, lasciare un segno, provare, attraverso la cultura, a cambiare le cose. Perché la cultura, mezzo di sensibilizzazione e progresso, può muovere la sensibilità sociale, in un momento storico in cui la coscienza collettiva sta maturando e aumentando. Questa mostra è una denuncia dunque, ma non solo, un messaggio di speranza, perché non tutti gli uomini sono uguali. “Mi fido di te”, perché nonostante la cronaca e l’esperienza personale, non bisogna smettere di fidarsi.
La mostra vede la partecipazione di cinquanta artisti, selezionati dallo Storico dell’Arte Caterina Randazzo per qualità stilistiche e sensibilità artistica di indubbio valore, coniugate con l’attenzione dimostrata al tema trattato: la violenza sulle donne.
Fra le opere scelte sono presenti pitture, sculture, incisioni, fotografie, installazioni, video e oggettistica di alto artigianato. Fra gli artisti ammessi, ci sono molte vittime di varie forme di violenza e questo ha contraddistinto questo progetto come qualcosa di più di una semplice mostra.
Inaugurazione 25 novembre ore 17.30
Orari apertura mostra:
dal lunedì al venerdì
10.00/13.00 – 15.00/18.00
INGRESSO GRATUITO
Effetto Arte Gallery galleria d’arte contemporanea
via Ariosto 19, Palermo
Presentazione a cura di: Caterina e Rosy Randazzo
Caterina Randazzo, storico e critico d’arte laureata alla facoltà di Lettere dell’Università degli studi di Palermo, è curatrice, articolista e si occupa da oltre un decennio di mostre, eventi culturali e articoli sul mondo dell’arte. È ideatrice e curatrice della mostra Mi fido di te, un evento che ha fortemente voluto poiché anche lei è vittima di reato sessuale. Il 20 dicembre si concluderà il primo grado di una vicenda giudiziaria iniziata nel 2013, quando lavorava, come membro del comitato scientifico di selezione, alla Prima Biennale d’Arte di Palermo.
Rosy Randazzo, collaboratrice, supporto nella coordinazione e organizzazione di eventi.
Interverranno: Caterina Randazzo e gli editori Serradifalco.
Lidia Vivoli Sopravvissuta al femminicidio da parte dell’ex compagno, è volto noto di programmi tv come Amore criminale e La vita in diretta. Esempio di forza e coraggio femminile per le sue battaglie contro la violenza sulle donne e il femminicidio, ha lottato per avere giustizia, ottenere dallo Stato sostegno e protezione e aiutare le altre donne, con la sua testimonianza e il suo esempio a lottare e denunciare.
Daniela Ferrero
Presentazione del Libro La donna d’argilla, il silenzio uccide la dignità. Intervento di Maria Teresa Prestigiacomo.
Fulvia Latini
Artista vittima di stalking e violenza sessuale. Testimone della sua vicenda personale e giudiziaria, con la recente chiusura del processo di primo grado.
Artisti:
Andrenacci Mauro, Barillaro Umberto, Battaglia Tiziana, Battistelli Simona, Beligni Serena, Belloni Giulio, Burgio Maria Antonia, Caldana Claudio, Capasso Aldo, Cola Franco, Colaiacovo Anna, Corso Marina, De Rosa Ornella “DRO”, Dell’Acqua Enzo, Demetra, Denaro Daniela, Distefano Salvo, Federico Giuseppina, Ferrero Daniela, Ferretti Anna Maria, Fior Mario, Fusi Rosy, Gemignani Stefano, Ghidini Francesca, Grifoni Daniela, Isaia Massimiliano, La Rosa Caterina, Latini Fulvia, Lo Mastro Gorizio, Malara Mariella, McMuller Andreas, Mencini Adriano “A. M. Gobì”, Mesa Suero Leonardo A. “Orọmi”, Moksilla, Monello Nuzzo, Nicolosi Palana Mimma, Ore Francesca, Passeri Cecilia, Pelloni Giorgia, Petrone Libero, Ragni Ferdinando, Ricci Orietta “Ori”, Ruggiu Maria Grazia, Saracco Viktor, Seracini Francesco, Serpetti Alessio, Sgura Eleonora, Tabarrani Alessandra, Temìn Josefina, Ventura Ben, Venuti Silvia.
Durante la cerimonia inaugurale
Sfilata del capo scultoreo Oltre le apparenze dell’Artista italo-spagnolo Simone Tripaldi ArtÈnos.
Il capo scultoreo, realizzato con l’assemblaggio di 160 grucce plastiche, per un’altezza di 220 cm, sarà indossato dalla modella Zeinab Barry, che sfilerà per le sale della galleria, come presenza silenziosa testimone di tutte quelle donne che subiscono violenze domestiche, verbali e fisiche. L’opera ha già sfilato per le vie di Palermo suscitando l’ammirazione di pubblico e giornali. ArtÈnos: “Migliaia di donne lavano e appendono alle grucce i propri vestiti che conservano memoria della sofferenza di cui si sono macchiati. Donne che lavano i panni sporchi in famiglia, che lasciano asciugare e rimarginare profonde ferite tra le mura di casa, isolandosi da tutto e da tutti. Le grucce diventano scheletri, ossa, che intrecciandosi fra loro costruiscono una gabbia inespugnabile. Donne sole, che non hanno il coraggio di denunciare violenze che troppo spesso sfociano in femminicidio. Questa scultura ha l’intento di denunciare e, allo stesso tempo, mettere in mostra, il silenzio della violenza domestica.”
Lettura della poesie di Domenico Ruggiero La vita di una donna, le cui poesie vengono trasmesse da Radio Rai 1 Zapping e di Sandra Lucarelli, che ha ispirato l’opera di Orietta Ricci.
La serata sarà allietata da Eliana Campanella, che canterà “Quello che le donne non dicono” e “Gli uomini non cambiano”. La giovane cantante si è qualificata idonea al talent nazionale Area Sanremo Tour.
Proiezione video in ricordo di tutte le donne vittime di violenza e di quelle che hanno fatto la storia, con il contributo artistico di Daniela Grifoni con “Quello che le donne non raccontano” e Nuzzo Monello con “Vulgaris”.
La mostra si concluderà con un Cocktail di ringraziamento per gli artisti e tutti gli intervenuti.